Leggendo Adelina Voltolina si ha come l’impressione di passare in rassegna una carrellata di diapositive, una sequenza di immagini e ricordi, talvolta felici e talvolta malinconici, di una vita di altri tempi. Ed è proprio vero che ogni pagina va letta una volta per trovare il bello, un po’ come quando si accarezza velocemente una collana di perle o si sventagliano gli angoli di una nuova rivista. Se vogliamo trovare il giusto, analizziamo pure il testo parola per parola e troveremo una compiutezza descrittiva ed una capacità narrativa non comuni, specie per chi fa dell’arte non una professione bensì un piacevole diletto, sperando che altri vi si possano riconoscere.