“…non ho mai pensato di fare l'informatico, ma dopotutto, il mio corso di studi ha seguito una via tutta sua ed infine è divenuto il mio lavoro. Non ho mai dimenticato le mie origini, i miei genitori e la loro generazione Hippie: gli anni Sessanta e Settanta, così carichi di tensioni emotive e artistiche. La mia voglia di imitare i dipinti di mia madre e la passione per la scrittura, tutta di mio padre. Ho unito le arti nel teatro e l'ho celebrato con la rappresentazione povera, quella di strada, quella degli eventi ludici, dei simposi all'aperto…”
Diego Ferraglia, classe 1982, è cresciuto sulle colline parmensi, e forse, vi sarebbe anche nato se in quel lontano e nevoso cinque Marzo il nonno non avesse affrontato un complesso viaggio per portare la madre all'ospedale di Parma. Oggi vive ancora in quei luoghi, che ispirano poesie, canti e sussurri, coltivando la sua vita, pieno di passione.